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Bollettino medico dell'ospedale di Careggi N.1 - Dicembre 1998

TRAPIANTO POLMONARE E CARDIOPOLMONARE

A.   LOPES PEGNA

B.    III U.O. di Pneumologia, Ospedale di Careggi, Firenze

Negli ultimi 10 anni i trapianti mono e bipolmonare, di cuore e polmoni, anche con procedura "domino" (il ricevente di cuore e polmone é a sua volta donatore del cuore) sono stati eseguiti con successo in pazienti con malattie cardio-polmonari e polmonari. I progressi della tecnica chirurgica, della conservazione degli organi e del trattamento post-operatorio hanno permesso miglioramenti della sopravvivenza e nel mantenimento della funzione polmonare a lungo termine. Il trapianto va quindi considerato come una delle opzioni terapeutiche per le patologie che non rispondono alla terapia convenzionale. Tenendo conto peró del sempre crescente numero di potenziali candidati e del limitato numero di donatori é importante che vengano selezionati quei pazienti che presentano maggior probabilitá di successo. INDICAZIONI: 1) CRITERI GENERALI: malattia polmonare (vascolare o parenchimale) all'ultimo stadio, ridotta aspettativa di vita, scadente qualitá della vita, etá <55-65 a. (a seconda del tipo di trapianto), adeguata compliance. 2) CRITERI DI SCELTA IN BASE AL TIPO DI PATOLOGIA: a) Trapianto monopolmonare : Fibrosi polmonare, Enfisema polmonare (primitivo e secondario), Linfangioleiomiomatosi, Istiocitosi X, Ipertensione polmonare primitiva senza significativa disfunzione del ventricolo dx, Bronchiolite Obliterante Polmonite Organizzata b) Trapianto bi-polmonare : malattie parenchimali infette (bronchiectasie, fibrosi cistica), malattie vascolari con conservata funzione cardiaca c) Trapianto cardio-polmonare : grave sindrome di Eisenmenger con scompenso destro o cardiopatia congenita non correggibile, grave ipertensione polmonare primitiva o secondaria (post-embolica) con scompenso destro e/o cardiomiopatia, patologie suscettibili di trapianto polmonare in pazienti con coronaropatia.
CONTROINDICAZIONI: presenza di malattie sistemiche importanti, malattie psichiatriche maggiori, infezioni polmonari attive, tabagismo, potus, tossicodipendenze, grave insufficienza d'organo (fegato, rene cuore), (diabete mellito insulino-dipendente). ORGANIZZAZIONE DEL TRAPIANTO: Deve esistere: 1) un Centro proponente (Pneumologia), 2) un Centro di Trapianto (Chirurgia Cardio - Toracica), 3) un Centro che esegue la fase successiva al trapianto e il follow-up (Terapia Intensiva e Pneumologia), 4) un Centro periferico che segue il paziente stabilizzato (Pneumologia) CENTRI TRAPIANTO IN ITALIA : Il Centro che ha attualmente eseguito piú trapianti in Italia é rappresentato dalla Divisione di Cardiochirurgia del Policlinico S. Matteo di Pavia che lavora in stretta collaborazione con la Divisione di Pneumologia dello stesso Osp. e con la Divisione di Pneumologia della Fondazione Clinica del Lavoro - Centro Medico di Riabilitazione di Montescano. Altri Centri che hanno eseguito trapianti in Italia sono: Osp. Reg. "Riuniti di Bergamo", Osp. Ca'Granda Niguarda e Osp. Maggiore Policlinico di Milano, Osp. Regionale Civile di Padova, Policlinico Umberto I di Roma, Osp. le Molinette di Torino. U.O. DELLA NOSTRA USL INTERESSATE AL PROBLEMA TRAPIANTO DEL POLMONE: III U.O. di Pneumologia (Dr. G.F. Ciardi Dupré, Dr. A. Lopes Pegna), Chirurgia Toracica (Prof. A. Palminiello, Dr. P.Gigli, Dr. S. Regio), Fisiopatologia Respiratoria e UTIP (Dr. E. De Paola, Dr. A. Corrado), U.O. d’Anestesia e Rianimazione (Prof. E. Pagni, Dr.ssa M. Palmarini)
PROBLEMI APERTI: Uno degli aspetti più difficili della selezione nella selezione del paziente é l'identificazione del momento piú appropriato per il trapianto, tenendo conto che la disponibilità dei donatori é un fattore cruciale che influenza questa decisione. Il periodo di tempo durante il quale il paziente é sufficientemente grave da richiedere il trapianto e nello stesso tempo le sue condizioni non sono eccessivamente deteriorate per presentare un’elevata possibilità di successo é definita la
"finestra del trapianto". Tale identificazione é empirica, ma si basa su alcuni punti fondamentali:a) conoscenza della storia naturale della malattia, b) identificazione di un particolare momento clinico di svolta che preluda all'accelerazione dell'evoluzione della malattia, c) lo stato funzionale con particolare riguardo alle variazioni della tolleranza all'esercizio fisico. Un altro importante aspetto che riguarda la valutazione iniziale dei pazienti, é quello di seguire precisi protocolli diagnostici; a questo proposito il Gruppo di Studio sul Trapianto Polmonare dell'Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri sta elaborando un protocollo nazionale che trova l'accordo dei centri italiani di trapianto. La gestione dei soggetti sottoposti a trapianto e il follow-up é a carico dei centri dove é stato eseguito il trapianto, ma si rende necessaria una stretta collaborazione con un centro pneumologico della città di provenienza.

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