Francesco Inzirillo |
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Dottore in medicina e Chirurgia |
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INDICAZIONI, CONTROINDICAZIONI AL TRAPIANTO DI POLMONI E SELEZIONE DEL RICEVENTE |
Considerazioni generali
Poiché gli
studi iniziali di Toronto hanno dimostrato che, trapianti effettuati in
pazienti d’età avanzata vanno incontro ad una maggiore incidenza di
complicanze di vario genere, attualmente non sono accettati pazienti d’età
superiore a 65 anni (5) e pazienti con una storia di gravi
malattie nei cinque anni precedenti alla valutazione attuale. Pazienti con seri problemi psicologici e/o psichiatrici e
tossicodipendenti o alcool-dipendenti non dovrebbero essere candidati per
trapianto di polmoni. (2) Cosi come gravi
stresses fisici, emotivi e finanziari sia del paziente sia della famiglia
possono rappresentare un criterio d’esclusione. (4) Una precedente
toracotomia non è una controindicazione assoluta al trapianto di polmoni,
anche se distorsioni anatomiche e aderenze dovute a precedenti interventi
chirurgici possono complicare le procedure del trapianto. Pazienti che
ricevono alte dosi di corticosteroidi (20mg di prednisone o più il giorno)
non possono essere candidati per il trapianto perché così alte dosi di
steroidi influiscono negativamente sulla guarigione dell’anastomosi
bronchiale e sulla suscettibilità alle infezioni postoperatorie, mentre
pazienti trattati con steroidi a basse o medie dosi possono essere
candidati ma con la consapevolezza di una maggiore incidenza di
complicanze postoperatorie. Naturalmente i
potenziali candidati, se fumatori, devono assolutamente smettere di fumare
pena l’esclusione dalla lista di attesa, infatti, è necessario un periodo
di astinenza dal fumo di almeno sei mesi prima di potere effettuare il
trapianto. Infine, la
ventilazione assistita non è una controindicazione al trapianto.
Indicazioni e selezione Una gran
varietà di malattie polmonari parenchimali in fase terminale e disordini
vascolari
polmonari possono essere trattati con trapianto di polmoni o trapianto
combinato cuore-polmoni: Patologie ostruttive
Tab. 1 suppurative
Tab.2 non suppurative
Patologie restrittive
Tab. 3
Patologie vascolari polmonari
Tab. 4
Controindicazioni
Esistono
controindicazioni relative e assolute da considerare nel corso
delle necessarie Le
controindicazioni assolute al trapianto di polmoni o cuore-polmoni sono la
conseguenza di vari fattori elencati nella tabella n° 5: Tab. 5
Le controindicazioni relative giustificanti ulteriori
discussioni tra i vari Tab. 6
L’esperienza
spesso dimostra che alcuni fattori considerati prima come
controindicazioni assolute possono essere in realtà entro certi limiti
accettabili. (3) Nel considerare
tutti questi fattori come punti chiave da non sottovalutare mai, rimane
sempre valido, comunque, il principio secondo cui ogni potenziale
candidato deve essere valutato e indirizzato individualmente dal gruppo di
chirurghi i quale deve sfruttare tutta la sua capacità ed esperienza per
stimare adeguatamente, per ogni paziente, rischi e benefici pur non
discostandosi dalle filosofie e dalle linee di condotta del
programma.
Malattie sistemiche
La presenza di
malattie sistemiche oltre l’affezione polmonare rappresenta un serio
La terapia
necessaria dopo il trapianto può compromettere ulteriormente la
funzionalità di altri organi già alterati come cuore, fegato o reni. Alterazioni
renali non gravi possono precipitare fino alla vera insufficienza renale
nel momento in cui è istituita una terapia immunosoppressiva
nefrotossica. Un livello di creatinina sierica maggiore di 2 mg/dl/24h o una clearance di creatinina inferiore a 50 ml/ min. sono sufficienti per l’esclusione dal programma. Coronaropatie
significative escludono la possibilità di effettuare il trapianto a causa
dei rischi perioperatori di infarto del miocardio e per la prognosi non
certo buona. (3) Un paziente con
insufficienza ventricolare sinistra si può candidare solo se risulta
possibile praticare il trapianto cuore-polmoni. Pazienti con
ipertensione polmonare e una bilirubina totale elevata hanno una prognosi
post-operatoria peggiore dei pazienti con livelli di bilirubina normale o
lievemente aumentata, perciò la candidatura di tali pazienti deve essere
valutata in rapporto alla severità della loro patologia. La presenza di
diabete mellito non è una controindicazione sempre che non si riesca a
controllare l’iperglicemia e sono anche presenti vari danni d’organo. Le malattie del
connettivo possono essere considerate come controindicazioni assolute o
relative in base alle prospettive dei diversi programmi, all’attività o
meno della malattia e al numero degli organi affetti. L’osteoporosi
sintomatica è considerata una controindicazione relativa al trapianto a
causa della perdita della mobilizzazione del paziente che può andare
incontro a complicanze quali polmoniti e atelectasia. Deve pertanto
essere attentamente valutata una storia di fratture ossee e dolore osseo
in corso che può essere considerata come un rischio abbastanza elevato,
inoltre, bisogna valutare eventuali fratture post-operatorie che
potrebbero essere dovute ad osteoporosi secondaria da
immunosoppressione. Le malattie
vascolari periferiche sono una controindicazione relativa anche se
infezioni o occlusioni di vasi potrebbero avere gravi conseguenze in
soggetti immunodepressi. (3)
Infezioni
Pazienti con
malattie polmonari suppurative sostenute da microrganismi resistenti non
In pazienti con
fibrosi cistica, le infezioni polmonari da Burkoldheria Cepacia sono
associate ad una mortalità post-operatoria significativamente elevata a
causa dello sviluppo di resistenza agli antibiotici. L’infezione
attiva da Mycobacterium tuberculosis è una controindicazione
assoluta. Gli esiti a
lungo termine di trapianti effettuati in pazienti con infezioni
micobatteriche non tubercolari, soprattutto se affetti da FC non sono
conosciuti ma, alcuni pazienti sono accettati in molti centri. Il riscontro di
Aspergillus fumigatus nell’espettorato di pazienti con FC in passato era
considerato una controindicazione ma, oggi il trattamento sia pre sia
post-operatorio con itraconazolo può controllare la colonizzazione del
microrganismo in molti pazienti. (3) L’infezione da
HIV esclude la possibilità del trapianto così come anche per pazienti con
epatite cronica attiva a causa dell’aggressività dell’infezione virale una
volta instaurata la terapia immunosoppressiva. Alcuni
programmi richiedono l’effettuazione di interventi sui seni paranasali in
pazienti con FC per eliminare un’importante fonte di infezioni delle basse
vie respiratorie dopo il trapianto. (3)
Terapia corticosteroidea pre-trapianto
Sebbene
inizialmente considerata una seria controindicazione al trapianto, oggi
tale In passato si
pensava che la somministrazione di corticosteroidi poteva influire
negativamente sulla guarigione dell’anastomosi bronchiale e provocare
quindi la morte del paziente. Ora un numero
sempre più crescente di centri effettuano trapianti in pazienti sottoposti
a terapia steroidea lieve (da 10 a 20 mg di prednisone al giorno). Comunque la
candidatura di tali pazienti non è universalmente accettata. (3)
Età
L’età è una
controindicazione relativa dipendente molto spesso dalla cronica carenza
di In ogni caso
pazienti di età superiore 50 anni mostrano di possedere una morbilità e
mortalità maggiore rispetto ai pazienti più giovani. (3)
Peso Secondo le
direttive di molti centri, il peso corporeo del potenziale ricevente deve
essere La cachessia
aumenta il rischio di intubazione prolungata, scarsa guarigione delle
ferite e di infezioni secondarie. Anche l’obesità è generalmente
considerata fonte di complicazioni.(3)
Neoplasie
La presenza di
neoplasie nel recente passato del paziente dovrebbe essere una
Il rischio di
una diffusione della neoplasia è alto a causa dello stato
immunosoppressivo. (3)
Anomalie della gabbia toracica
Anomalie della
gabbia toracica e/o disfunzioni diaframmatiche escludono la candidatura
Condizione psicosociale La candidatura
al trapianto è esclusa se il paziente è un fumatore in atto o fa uso di
Altre
condizioni psicosociali sono controverse e possono essere considerate
controindicazioni relative, da valutare nel contesto sociale del paziente
e della famiglia. (3) Considerazioni particolari devono essere fatte per pazienti con fibrosi cistica (FC) come si evince dalle tabelle 7-8-9. Indicazioni Tab. 7
Controindicazioni Tab. 8 Assolute
Tab. 9 Relative
Da quanto detto
finora, risulta chiaro che il processo di selezione del paziente da
candidare al programma di trapianto prevede un approccio certamente
multidisciplinare che coinvolge chirurghi, pneumologi, psichiatri,
specialisti in malattie infettive ed assistenti sociali. La rigorosità e
del processo di selezione è fondamentale in modo da assicurare ai migliori
candidati la possibilità di un probabile successo, così come è importante
anche l’obiettività, considerando la carenza effettiva di organi da
trapiantare. Approssimativamente circa l’8%-10% dei pazienti inizialmente
considerati per il trapianto di polmoni sono alla fine aggiunti alla lista
dei candidati e solo una parte di loro raggiungono in definitiva il
traguardo del trapianto.(4)
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"Il medico pratico ed il chirurgo devono essere ottimisti se vogliono essere efficienti" Edward L.Trudeau
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