Dovere del medico è la tutela della vita, della salute fisica e psichica
dell'Uomo e il sollievo dalla sofferenza nel rispetto della libertà e della
dignità della persona umana, senza discriminazioni di età, di sesso, di razza,
di religione, di nazionalità, di condizione sociale, di ideologia, in tempo di
pace come in tempo di guerra, quali che siano le condizioni istituzionali o
sociali nelle quali opera.
La salute è intesa nell'accezione più ampia
del termine, come condizione cioè di benessere fisico e psichico della persona
.
Commento:
La scelta di sostituire al termine "compito" quello, decisamente più
incisivo, di "dovere" nell’ambito delle affermazioni a carattere quasi
universale, che l’articolo stesso contiene, è stata unanime, voluta al fine di
puntualizzare il rapporto imprescindibile che deve esistere tra il medico e la
persona.
Questo articolo, in cui vengono sottolineati valori fondamentali e
principi etici universali, vuole rivestire per il professionista una sorta di
guida in riferimento a situazioni in cui l’affermazione di una propria regola
comportamentale può arrivare a porsi in diretto contrasto con la normativa
statale vigente.
Il secondo comma dell’articolo riconferma l’interpretazione,
ormai accettata ampiamente, ovvero che il concetto di salute è da intendersi in
senso estensivo, con riferimento, quindi, al benessere fisico e psichico della
persona.
Si può correttamente sostenere che questo articolo costituisce
un'applicazione dallo specifico punto di vista della professione medica degli
articoli 32 e 3 della Costituzione.
Come è noto, infatti, l'art. 32 della
Cost. garantisce il c.d. "diritto alla salute" anche se tecnicamente è più
corretto parlare di "diritto alla tutela della salute".
L'esercizio medico,
attraverso la propria tradizione millenaria, costituisce il primo e più naturale
supporto per difendere la salute come fondamentale diritto dell'individuo e
interesse della collettività.
Il riferimento all'art. 3 della Costituzione
(che prevede il c.d. principio di uguaglianza) viene invece spontaneo
considerando che l'articolo del codice deontologico in commento utilizza quasi
le stesse parole del legislatore costituzionale prevedendo che il medico deve
assicurare la difesa e il rispetto della vita, della salute e il sollievo della
sofferenza "senza discriminazioni di età, di sesso, di razza, di religione, di
nazionalità, di condizione sociale, di ideologia in tempo di pace come di
guerra".