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TERAPIA DELLA FIBROSI POLMONARE IDIOPATICA
I
pazienti
I
pazienti affetti da fibrosi polmonare idiopatica hanno generalmente una
sopravvivenza a dieci anni del 50% e purtroppo presentano una limitata risposta
terapeutica ai cortisonici. È stato accertato che esiste in questa situazione
una insufficiente produzione di interferone
gamma,
causata
dalla proliferazione
deifibroblasti
e del tessuto
connettivo; per tale motivo, in uno studio austriaco,
alcuni ricercatori hanno trattato in modo random 18 pazienti con fibrosi
polmonare istologicamente dimostrata mediante somministrazione di prednisolone
(7.5 mg/die) oppure mediante prednisolone associato ad iniezione sottocutanea di
interferone gamma-1b. Lo studio è durato mediamente 12 mesi, l'età media era
di 61 anni, la durata della malattia di 2-3 anni, e per tutti i soggetti erano
risultate inefficaci le alte dosi di
corticosteroidi
tentate in precedenza. Nel gruppo trattato con interferone, la capacità
polmonare totale (TLC) aumentò
dal 70% al 79%
dei livelli previsti, e la media della PaO2 aumentò
da 64 a 76 mmHg.
All'opposto, nei controlli (solo prednisolone) la TLC diminuì dal 66% al 62% e
la PaO2 scese da 65 a 62 mmHg. Per entrambi i risultati le differenze sono
altamente significative. Occorre precisare che il notevole miglioramento
respiratorio è avvenuto solamente nel gruppo trattato con interferone, ma i
sintomi e la qualità della vita non furono corrispondentemente migliori, dal
momento che effetti collaterali si manifestarono in tutti i pazienti trattati
con interferone durante i primi mesi di terapia. A parte questo, anche se i
risultati ottenuti sono ottimi e fanno ipotizzare un nuovo approccio per questa
grave condizione, devono essere messi in atto studi
sperimentali
più ampi e
di durata maggiore per confermare tale impostazione terapeutica. (NEJM,
21.10.99) (NEJM,
21.10.99)